Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita.
È con soli 100 caratteri che Dante Alighieri scrisse il primo verso della Divina Commedia, l’incipit del primo canto dell’Inferno.
Considerando che un SMS è composto da un massimo di 160 caratteri potremmo ipotizzare che se tra il 1304 e il 1321 il sommo poeta avesse avuto un cellulare avrebbe potuto divulgare la sua opera con poco meno di 5mila SMS.
Nei ritmi danteschi della Divina Commedia troviamo dunque i prodromi degli odierni SMS ma anche post e twitt, che ci forniscono dei chiari esempi di scrittura leggera, veloce, e fulminante.
La terzina dantesca, composta da tre soli versi endecasillabi, conta in generale non più di 100 caratteri. La prima terzina di ciascun canto ha il primo e il terzo verso in rima tra di loro; il secondo, invece, dà la rima al primo e al terzo della terzina successiva: ABA BCB CDC.
La potenza dell’invenzione dantesca sta nell’aver individuato un potentissimo collante metrico-sintattico, che gli ha permesso di tenere assieme il racconto, evitando cioè che il discorso narrativo rischiasse di smarrirsi.
Tante volte ci siamo chiesti come sarebbe stata la vita di poeti epersonaggi letterali con uno smartphone a disposizione. Pensiamo al Bianconiglio che avrebbe potuto rintracciare un Uber per un passaggio, Frodo avrebbe potuto raggiungere Mordor con Google Maps o ancora Giuletta che magari avrebbe incontrato il suo Romeo su Tinder. Una cosa è certa, se Dante avesse conosciuto i nostri servizi e avesse chiesto una prova gratuita delle funzionalità dell’SMS se ne sarebbe innamorato e avrebbe diffuso così le sue terzine.
E tu? Cosa aspetti? Richiedi una prova gratuita e lasciati conquistare dalla potenza dell’SMS marketing!