Da qualche anno, con l’arrivo di nuove chat come WhatsApp e Messenger di Facebook, gli SMS sui nostri smartphone sono diminuiti.
Questa è la fotografia scattata dall’Osservatorio trimestrale dell’AGCOM.
Ci sono sempre meno telefoni fissi (-560.000) e gli italiani hanno imparato a comunicare tramite internet: la comunicazione tra persone viaggia anche attraverso le nuove tecnologie connesse a internet (smartphone e tablet in prima linea).
Questo dato è un vantaggio per le aziende che fanno SMS marketing.
Perché? Semplice: l’utente riceve meno SMS sul proprio smartphone, quindi è più attento e incuriosito dai pochi messaggi che gli arrivano.
In passato, invece, l’SMS era sì un’ottima strategia di marketing diretto, ma le comunicazioni inviate con i celebri “messaggini” dovevano farsi strada e superare l’affollamento prodotto da una mole di traffico consistente.
Oggi diminuisce il numero di SMS inviati, aumentano le vendite dei dispositivi mobile e resta invariata la percentuale di apertura degli SMS, sempre fissa intorno al 99% (della serie: “Se invio un SMS, sono sicuro che il mio messaggio sarà letto dal destinatario”).
Quale lezione utile possiamo imparare da questi cambiamenti in corso?
Una conferma: l’SMS marketing rimane un mezzo efficace per strategie di marketing diretto e ne esce rafforzato come mezzo di comunicazione “personale”.
Comunicazione diretta, alto tasso di apertura, immediatezza… e multimedialità! Un aspetto da sottolineare e tenere in considerazione: oggi l’SMS è più di uno “Short Message Service” composto da solo testo, si è trasformato in un servizio evoluto (SMS 2.0), che può recapitare messaggi completi di testo, immagini, video, audio e mappe su landing page (pagine di vendita) consultabili online da smartphone e tablet.
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